RecensionCine

  1. DUE CLASSICONI: UN FELLINI E UN VISCONTI
    ARCHIVIO RECENSIONCINE FILM 03

    OTTO E MEZZO - Federico Fellini 1963
    Riflessione sull'esistenza in chiave onirico-grottesca; Suggestioni infinite e sequenze che sembrano provenire da realtà parallele affini alla nostra come forma, ma al contempo del tutto distorte.
    un lavoro straniante e di ricerca critica in cui viene reso partecipe lo spettatore, soprattutto quello dalla mentalità aperta o disposta ad aprirsi.
    Esteticamente esaltante, è un film visionario, ma sottile; barocco, ma essenziale, artistico e quasi astratto senza essere ermetico o di nicchia.
    Una miscela irripetibile, un capolavoro cinematografico puro, gustabile ad infiniti livelli, di cui si potrebbe discutere per ore.
    VOTO: 10


    ROCCO E I SUOI FRATELLI – Luchino Visconti 1960
    Analisi sociale e psicologica dell’Italia industrializzata fine anni ’50, che si focalizza sull’integrazione degli emigrati dal sud a Milano. Complesso, raffinato e viscerale insieme, è un film sanguigno e molto moderno, talvolta anche morboso e crudo. Nessuna traccia di faciloneria morale; I personaggi sono tutti antieroi, ambigui e molto umani. Stupendo Renato Salvatori.
    VOTO: 8 e mezzo

    Edited by sharkoman - 24/11/2013, 18:33
    Last Post by sharkoman il 16 May 2013
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  2. Conspirators of pleasure
    ARCHIVIO RECENSIONCINE FILM 02

    CONSPIRATORS OF PLEASURE - Ian Svankmajer 1996
    Uno dei capolavori del regista ceco:
    Un gruppo di persone più o meno collegate tra loro, mette su (individualmente) un'incredibile serie di cattedrali masturbatorie per provare piacere erotico/sessual/sensuale senza alcuna comunicazione diretta nè tra di loro, nè con altri esseri umani (e a pensarci bene, nemmeno tanto con sè stessi!).
    Parabola grottesca sull' incomunicabilità, con fantasie mentali farcite di puro egoismo e per certi aspetti anticipatrici dell'era virtuale...anche se con spunti decisamente più elaborati, “analogici” e fantasiosi dell'accezione odierna di "virtuale"; il desiderio va oltre il corpo dell'altro(ma anche del proprio), è astratto e indiretto, ma il piacere è a suo modo paradossalmente carnale e allegro, talvolta riesce persino ad apparire erotico allo spettatore più "integrato". Al contempo, la laboriosa artigianalità (e creatività) dei personaggi nel costruire il proprio ”gioco”, risulta veramente appassionante, sfido chiunque a non restarne ipnotizzato.
    Un’opera cinica, ma indulgente; una visione del mondo negativa, ma con spunti positivi (o viceversa!); un inno alla sospensione della morale, e al gioioso depistamento provocato dal caos presente in tutte le opere di svankmajer, qui al suo meglio.
    Un film muto, visivo, antico e moderno, talmente moderno da essere incatalogabile, inclassificabile e indimenticabile.

    VOTO: 9 E MEZZO ABBONDANTE

    Edited by sharkoman - 24/11/2013, 18:33
    Last Post by sharkoman il 11 May 2013
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